Recensione scheda video da gaming AMD RADEON RX 6700XT con Super Resolution, ultimissima tecnologia di upscaling Software Adrenalin
Le schede video AMD Radeon RX 6000 sono sul mercato da più di un anno ormai, dato che i primi modelli di fascia alta e top sono stati lanciati il 18 novembre del 2020, seguiti dalla Radeon RX 6900XT uscita l’8 dicembre del 2020; si tratta di schede video che hanno segnato un pò il ritorno alla competizione ad alto livello da parte di AMD, dato che che le precedenti Radeon RX 5000 erano indirizzate al segmento performance, e non andavano a sfidare la VGA top di gamma Nvidia del periodo, la GeForce RTX 2080Ti.
Nel corso del 2021, oltre alle Radeon RX 6800, AMD ha esteso l’offerta della generazione RDNA2 con modelli di fascia più bassa, come la Radeon RX 6700XT presentata a marzo dello stesso anno; se la serie 6800 viene indicata come la scelta migliore per performances senza compromessi alla risoluzione 4K, la 6700XT viene suggerita da AMD per la risoluzione 1440p, di gran lunga più diffusa fra i gamers, dato che sul mercato è possibile trovare ottimi monitor a prezzi accessibili, a differenza dei costosi pannelli 4K.
Il prezzo suggerito da AMD per questa scheda video era pari a 479 dollari, ma il ben noto shortage dei componenti che abbiamo attraversato e che ancora oggi fa sentire i suoi effetti ha reso questa scheda video molto più costosa, a meno di tentare l’acquisto direttamente dal sito di AMD per la versione reference (che è quella che andremo a recensire); la situazione dei prezzi sta gradualmente milgiorando, ma siamo ancora lontani dai prezzi corretti per le molte versioni custom offerte dai vari partner.
Questo articolo riguarderà AMD Radeon RX 6700XT – Recensione e test con Radeon Super Resolution, ed andremo ad analizzare nel dettaglio il comportamento di questa scheda con i principali titoli e benchmark, alle classiche risoluzioni 1080p, 1440p e 4K, con un occhio alle prestazioni in 1080p utilizzando RSR. Descriveremo le caratteristiche dell’architettura RDNA2 alla base di questa scheda video (nello specifico il chip Navi 22), che ricordiamo essere la concorrente diretta delle Nvidia GeForce RTX 3060Ti ed RTX 3070, avversarie temibili ma perfettamente alla portata di questa VGA.
Il Radeon Super Resolution (RSR) è una feature in grado di applicare un filtro del tutto simile al FidelityFX Super Resolution su tutti i giochi in modalità fullscreen esclusivo; questa nuova feature è disponibile a partire dai driver Radeon Software Adrenalin 22.3.1, che come vedremo meglio in seguito rinnovano anche altre funzionalità, come AMD Link per lo streaming e miglioramenti per Radeon Image Sharpening (RIS).
AMD Radeon RX 6700XT – Analisi architettura
La Radeon RX 6700XT è basata su architettura RDNA2, evoluzione della precedente RDNA alla base della serie RX 5000, con notevoli miglioramenti sia a livello di Compute Units che di Render Back Ends (RBE); queste schede video infatti introducono il supporto al Ray Tracing, nel più ampio set delle API DX12 Ultimate, assieme ad altre features avanzate, come Variable Rate Shading (VRS) e Mesh Shaders.
I cambiamenti ovviamente non finiscono qui, dato che uno dei principali ostacoli da superare per AMD è sempre stato quello di poter alzare le frequenze di clock senza far esplodere i consumi, e l’architettura RDNA2 eccelle anche in questo, grazie ad interventi mirati alle pipeline ed al processo produttivo a 7 nm di TSMC, ma andiamo con ordine, analizzando passo per passo tutte le novità dell’architettura RDNA2.
RDNA2 Compute Units
Il cuore di ogni GPU AMD è rappresentato dalle Compute Units, che anche su RDNA2 presentano un layout comune alle precedenti architetture Radeon, essendo formate da 64 Stream Processor ciascuna (sono presenti 40 Compute Units all’interno di Navi 22).
Come anche per RDNA, la struttura resta quella SIMD 32, che consente di massimizzare ogni ciclo di clock aumentando in maniera drastica l’IPC rispetto alle vecchie architetture GCN come Polaris e Vega, che presentavano numerose inefficienze; la novità principale riguarda la presenza dei Ray Accelerators, che sono inseriti all’interno di ogni CU e che si occupano di tutti i calcoli relativi al Ray Tracing, migliorando di quasi 14 volte le prestazioni che si otterrebbero utilizzando le normali unità generiche.
L’approccio di AMD per il Ray Tracing è differente da quello utilizzato da Nvidia per le sue GeForce RTX serie 2000 e 3000, dato che a differenza di calcoli effettuati totalmente in hardware dalle unità dedicate viene utilizzato un sistema ibrido, in parte sui Ray Accelerators ed in parte sullo shader core; il Ray Tracing è il metodo attualmente migliore per rendering realistici, dato che è in grado di simulare in maniera accurata tutto ciò che è legato alla luce in una scena (riflessioni, rifrazioni, ombre) dal punto di vista dell’osservatore, esattamente come accade nella realtà.
Per ottenere questi risultati, occorre calcolare i raggi luminosi per ogni poligono (ray/triangle intersection), ed il sistema BVH (Bounding Volume Hierarchy), che consente di ottimizzare il lavoro attraverso un algoritmo ad albero, in grado di discriminare quali intersezioni calcolare per prime, ed utilizzare il risultato per i frame successivi. I Ray Accelerators si occupano di processare 4 ray/box intersection per clock, ed 1 ray/triangle intersection, mentre i calcoli BVH vengono effettuati dalle Compute Units, che per snellire il lavoro possono contare su una grande mole di dati memorizzata nell’Infinity Cache (di cui parleremo in seguito), minimizzando al contempo le latenze.
RDNA2 RBs
Un altro cambiamento importante ha riguardato la struttura delle RBs, che adesso sono in grado di processare 8 pixel a 32 bit per ciclo di clock, un raddoppio rispetto alla precedente architettura RDNA; questo miglioramento, oltre a fornire una potenza grafica pura molto elevata, ha lo scopo di meglio supportare le features avanzate delle DX12 Ultimate come il Variable Rate Shading (VRS), dato che viene richiesta una elevata potenza di calcolo in caso di precisione mista.
RDNA2 Infinity Cache
Altra novità importante riguarda la presenza dell’Infinity Cache; si tratta di una cache L3 di grandi dimensioni, un sistema derivato direttamente da quello in uso all’interno delle CPU AMD Ryzen, in grado di sopperire alla carenza di banda offerta dall’impiego di bus di memoria particolarmente piccoli.
Le moderne schede video richiedono una grande ampiezza di banda per processare i dati, e normalmente questa banda viene ottenutta attraverso bus dell’ampiezza variabile dai 256 bit ai 512 bit sulle schede di fascia più alta; si tratta del metodo più semplice, ma le esigenze di ottimizzazione degli spazi interni al chip e soprattutto di consumi contenuti impongono approcci innovativi, ed è qui che l’Infinity Cache offre la soluzione.
L’Infinity Cache consente di ridurre calore ed energia richiesti per l’accesso (da 7-8 picojoule delle GDDR6 a 1,3 picojoule), con un rapporto bandwidth/watt 2,4 volte superiore; nel caso della Radeon RX 6700XT, troviamo 96 MB di Infinity Cache, che internamente presenta dei velocissimi collegamenti su bus a 1024 bit di ampiezza. La configurazione della Radeon RX 6700XT prevede 12 GB di memoria GDDR6 a 16 Gbps su bus a 192 bit, per una banda fisica pari a 384 GB/s.
Oltre ad una banda superiore, l’Infinity Cache minimizza le latenze, mediamente del 34% rispetto alla passata generazione RDNA, aspetto molto importante, dato che l’Infinity Cache viene utilizzata anche per quella parte dei calcoli Ray Tracing che non viene svolta dai Ray Accelerators.
AMD Radeon RX 6700XT – Galleria immagini e GPU-Z
La versione che andremo a testare è la AMD reference design, che richiama molto da vicino lo stile delle sorelle maggiori, ma con una configurazione biventola. La scheda si presenta molto bene, realizzata con cura e materiali di qualità (metallo e plastica), molto solida e compatta, con la caratteristica grande R del nuovo logo Radeon e le due grandi ventole da 88 mm. La parte inferiore della scheda è interamente ricoperta da un backpalte metallico.
Similmente alla Radeon RX 6800, troviamo un led monocolore che illumina la scritta Radeon quando in funzione, e le dimensioni sono ugualmente molto contentute, con una lunghezza pari a 26,7 cm ed un ingombro dual slot; in effetti, si tratta di un “ritorno al passato”, dato che ha praticamente le dimensioni di una scheda top di gamma di dieci anni fa (possiamo osservarla nella foto a confronto con una Radeon HD 6970, la più potente scheda video AMD dell’era Terascale).
A differenza delle RX 6800 ed RX 6900, non presenta una porta USB Type-C fra le connessioni posteriori, dove troviamo 3 uscite DisplayPort 1.4a ed una porta HDMI 2.1 con pieno supporto agli standard 4K 120 Hz e 8K 60 Hz, oltre al VRR (Variable Refresh Rate) per essere collegata eventualmente ai più recenti TV in possesso di questa tecnologia.
Nella schermata home del popolare tool GPU-Z possiamo trovare tutte le informazioni relative alla scheda; il chip Navi 22 misura 336 mm2, con ben 17,2 miliardi di transistor, e la scheda supporta lo standard PCIe 4.0 x16 su schede madri compatibili, oltre al SAM (Smart Access Memory) che consente un accesso diretto da parte del processore all’intera memoria della scheda video, aumentando le prestazioni nei titoli supportati.
AMD Radeon Software Adrenalin 2022
Radeon Super Resolution (RSR)
Il nuovo big update della suite Radeon Software Adrenalin 2022 (a partire dalla versione 22.3.1) porta come feature principale il Radeon Super Resolution (RSR), uno spatial upscaler del tutto simile al FidelityFX Super Resolution, ma applicato alla fine del rendering della scena, invece che in uno stadio precedente.
RSR funziona su praticamente qualsiasi gioco che sia dotato della modalità fullscreen esclusiva; basterà attivare il relativo flag nel tab “Grafica” generale oppure nel profilo del singolo gioco.
Una volta avviato il gioco, sarà necessario andare nelle impostazioni grafiche/video e selezionare una risoluzione più bassa di quella nativa del proprio monitor, e RSR provvederà con l’upscaling, restituendo una qualità dll’immagine paragonabile a quella della risoluzione nativa, ma con maggiori prestazioni; si tratta di un’ottima opportunità soprattutto per i possessori di monitor 4K, dato che sarà possibile aumentare le prestazioni fino a 3x, impostando l’upscaling dalla risoluzione 1080p.
Occorre precisare che questa feature va a dissattivare Radeon Chill e Radeon Image Sharpening quando attiva, quindi per limitare il numero di frame occorrerà agire sull’apposito limitatore presente fra le impostazioni del tab “Grafica” all’interno del pannello driver; Radeon Image Sharpening non può essere abilitato in quanto RSR oltre all’upscaling applica un proprio filtro di sharpening, restituendo un effetto simile.
AMD Link
Con questa nuova release troviamo anche un importante aggiornamento per l’applicazione AMD Link, applicazione che consente lo streaming dei contenuti di gioco su qualsiasi dispositivo compatibile Android e iOS (anche per i box Android TV); da questo momento sarà possibile giocare in modalità multigiocatore, tramite link di invito inviato ai dispositivi interessati. Abbiamo la possibilità di collegare fino a 4 dispositivi, e si potrà contare su una giocabilità piacevole, a patto di possedere una connessione sufficientemente potente (AMD Link presenta una comoda utility per regolare la qualità dello streaming, in base alle capacità della propria rete).
Oltre a questa nuova funzionalità, abbiamo anche la possibilità di modificare le hotkeys per una maggiore personalizzazione dell’interfaccia utente; ricordiamo che AMD Link può essere utilizzato anche come strumento per i benchmark, dato che è in grado di rilevare le prestazioni in game, restituendo i risultati completi di framerate minimo, medio e massimo.
Radeon Image Sharpening (RIS)
Radeon Software Adrenalin 2022 update porta novità anche per il Radeon Image Sharpening (RIS), la feature che permette di aumentare in maniera sensibile la qualità dell’immagine attraverso una maggiore nitidezza delle texture, con un impatto prestazionale praticamente nullo.
Il supporto a livello hardware è esteso anche ai prodotti di precedente generazione Polaris e Vega in DX11, DX12 e Vulkan (per l’attivazione anche nei vecchi titoli DX9 bisognerà possedere una scheda video Radeon RX5000 o RX6000). Questa feature è disponibile da quasi due anni ormai, e con questa release sarà possibile beneficiare del RIS anche durante la fruizione di video e contenuti multimediali.
AMD Radeon RX 6700XT – Configurazione di test
Abbiamo messo alla prova la AMD Radeon RX 6700XT con i principali benchmark sintetici e con i videogiochi più diffusi, con API DX11, DX12 e Vulkan; per testare la bontà di questa scheda video a 360° abbiamo effettuato delle prove anche con effetti Ray Tracing attivi. Le risoluzioni utilizzate sono 1920×1080 e 2560×1440, le più diffuse fra i giocatori, ricordando che la risoluzione di riferimento per questa scheda video è la 2560×1440. Non mancheranno comunque test a risoluzione 4K (3840×2160), dato che la potenza di questa scheda permette comunque una giocabilità ottimale in molti titoli.
La piattaforma utilizzata per i test è la seguente:
Verranno provati i seguenti benchmark e giochi:
- 3DMark Fire Strike (DX11)
- 3DMark Time Spy (DX12)
- 3DMark Port Royale (DX12 Ray Tracing)
- Forza Horizon 4 (DX12)
- Doom Eternal (Vulkan Ray Tracing)
- DIRT 5 (DX12 Ray Tracing)
- Resident Evil Village (DX12 Ray Tracing)
- Shadow of the Tomb Raider (DX12 Ray Tracing)
- World War Z (Vulkan)
Per i test verranno impiegate le impostazioni qualitative massime, utilizzando quando presenti i benchmark integrati, ed in mancanza di essi scene rappresentative delle varie situazioni esistenti a livello grafico nel corso dell’intero gioco. Dato il supporto dalla piattaforma allo Smart Access Memory (SAM), i test verranno effettuati con questa feature attiva, in quanto consente di sfruttare al 100% la scheda video.
In conclusione della fase di test, verranno mostrati degli screen comparativi per valutare il rendimento effettivo del Radeon Super Resolution, insieme all’analisi dell’impatto prestazionale, rispetto al rendering a risoluzione nativa 1440p.
3DMark Fire Strike (DX11)
Iniziamo la nostra prova con il popolarissimo 3DMark Fire Strike, benchmark in grado di stressare le schede video nell’ambito delle API DX11, che anche se sul mercato oltre dieci anni sono alla base di numerosi titoli molto apprezzati dall’utenza. Le scene di test comprendono molti effetti avanzati delle DX11, come tessellation e compute shaders.
Come possiamo notare, la scheda si comporta molto bene, con punteggi molto elevati in tutte e tre le modalità; l’architettura RDNA2 si trova molto a suo agio in ambito di rasterizzazione pura, grazie all’elevata efficienza ed alle frequenze particolarmente elevate della GPU, che le consentono un elevato fillrate.
3DMark Time Spy (DX12)
Utilizzando il più recente 3DMark Time Spy la scheda mantiene livelli prestazionali molto interessanti, con un punteggio pari a quasi 3 volte quello ottenuto da schede quali GeForce GTX 1060 o Radeon RX 580, schede video molto diffuse fra l’utenza, tipologia di utenza che è la diretta interessata di una scheda video come la Radeon RX 6700XT. Anche in questo caso, la potenza grafica e le elevate frequenze del chip Navi 22 sono in grado di fare la differenza.
La scheda rivaleggia abbastanza bene con la Asus Strix RTX 3070, una delle migliori versioni custom della RTX 3070 con overclock di fabbrica, più energivora ma soprattutto più costosa; ricordiamo che la Radeon RX 6700XT in prova è la versione reference totalmente a stock, quindi possiamo dire che in questo benchmark la differenza fra le due schede è trascurabile.
3DMark Port Royale (DX12 Ray Tracing)
Le schede video di ultima generazione come la Radeon RX 6700XT supportano le ultime API DX12 Ultimate, comprendenti gli effetti relativi al ray tracing; si tratta di una vera e propria rivoluzione, dato che in passato la grafica in ray tracing era preclusa ai rendering in tempo reale. Per testare questa funzionalità in maniera intensiva, è stato creato 3DMark Port Royale, che mostra delle scene benchmark molto ricche di effetti e rilfessioni su tutte le superfici lucide, provenienti anche dagli oggetti fuori dal campo visivo.
Il punteggio raggiunto è inferiore a quello della RTX 3070 ed anche a quello della RTX 3060Ti, ma questo non rappresenta una grossa limitazione all’atto pratico, dato che questo benchmark per forza di cose è stato sviluppato su schede video RTX 2000, le uniche all’epoca a supportare il ray tracing; non bisogna dimenticare l’approccio ibrido al ray tracing dell’architettura RDNA2, dove alcuni calcoli vengono effettuati dalle Compute Units, a differenza di Nvidia, dove il ray tracing viene gestito totalmente in hardware.
Forza Horizon 4 (DX12)
Forza Horizon 4 è un titolo racing free roaming che ha avuto molto successo, caratterizzato da una grafica fotorealistica e da una grandissima quantità di auto e tracciati; il motore grafico supporta in maniera estesa le API DX12, ed è decisamente ottimizzato, in grado di sfruttare al 100% le moderne schede video, anche non di fascia alta.
Utilizzando il preset Ultra per le opzioni grafiche la Radeon RX 6700XT si comporta egregiamente in tutte e tre le risoluzioni, grazie anche al contributo del SAM; la scheda mantiene ottimi framerate anche alla risoluzione 4K, a testimonianza che può essere un’ottima scelta per questa risoluzione su titoli ottimizzati. Abbiamo inserito nel confronto i risultati ottenuti dalla Radeon RX 580, per dare un’idea del progresso a livello architetturale degli utlimi anni; si tratta di una scheda video che dal punto di vista delle specifiche è simile, avendo 36 CU, ed un consumo energetico paragonabile.
Passando alla modalità extreme con tutti i settaggi spinti al massimo, la scheda mostra i muscoli, con prestazioni in 1080p superiori anche a quelle registrate dalla GeForce RTX 3080, restando superiore alla RTX 3070 anche a 1440p; solo a 4K il framerate è leggermente inferiore, a causa del bus a 192 bit, che nonostante i 96 MB di Infinity Cache non riesce a far fronte adeguatamente alla grande mole di dati.
Doom Eternal (Vulkan Ray Tracing)
Doom Eternal è l’ultimo capitolo dell’acclamata serie di FPS ideata da ID Software; Bethesda ha curato lo sviluppo sia di Doom del 2016 che di questo capitolo, rilasciato nel 2020, giochi che si contraddistinguono per l’azione frenetica e la grafica molto avanzata ed ottimizzata. Doom Eternal utilizza l’engine Id Tech 7, che nel 2021 è stato potenziato con effetti Nvidia RTX ray tracing per riflessi migliorati del mondo di gioco e degli effetti particelari sulle superfici riflettenti.
Nella nostra scena di test con impostazioni qualitative massime e senza effetti RTX la scheda video è in grado di generare un framerate simile a quello dei giochi E-Sports, con oltre 300 FPS a risoluzione 1080p ed oltre i 200 alla risoluzione target della VGA (1440p). A risoluzione 4K la giocabilità rimane molto elevata, anche se il calo rispetto al 1440p è sensibile, e grazie ai 12 GB di VRAM non ci sono problemi di lag o stuttering.
Spostandoci sulle prestazioni con effetti RTX attivi la scheda si comporta molto bene, con 158 FPS a risoluzione 1080p e 115 a risoluzione 1440p; a 4K il framerate medio è accettabile, ma in punti frenetici abbiamo riscontrato dei drop anche intorno ai 40 FPS, dato che il ray tracing attivo comporta che le esplosioni vengano riflesse ovunque, soprattutto su superfici riflettenti, che sono molto presenti nel gioco.
Il Radeon Super Resolution consente di mantenere un framerate elevatissimo anche con effetti RTX ray tracing, con una qualità dell’immagine del tutto simile alla nativa 1440p.
DIRT 5 (DX12 Ray Tracing)
DIRT 5 è l’ultimo capito della popolare serie racing dedicata al rally di Codemasters, con molti tracciati ed un modello di guida abbastanza arcade ma divertente e con un buon livello di sfida. L’engine grafico è stato ottimizzato in collaborazione con AMD, ed integra un sistema di ombre dei veicoli basato sul ray tracing, oltre al Variable Rate Shading (VRS).
Le schede video AMD si trovano molto a loro agio con DIRT 5, e la RX 6700XT non fa eccezione, con framerate elevati a risoluzione 1080p e 1440p; il 4K riporta un sensibile calo delle performances ma risulta perfettamente godibile anche con le impostazioni qualitative massime.
Attivando gli effetti ray tracing delle ombre il calo prestazionale è molto ridotto, e la scheda video offre un elevato framerate anche a 1440p; a risoluzione 4K il calo è sensibile scendendo in media al di sotto dei 60 FPS, ma con un monitor FreeSync sarà possibile godere di un’ottima fluidità, eventualmente attivando il Variable Rate Shading per guadagnare qualche frame aggiuntivo.
Resident Evil Village (DX12 Ray Tracing)
Continuiamo la nostra recensione con Resident Evil Village, ultimo capitolo della saga Resident Evil, simile come gameplay all’ottimo Resident Evil 7; il motore grafico è sempre il Re Engine, per l’occasione potenziato con effetti di riflessione e ombre che utilizzano il ray tracing.
Con le impostazioni qualitative massime senza RT la scheda è in grado di garantire un framerate molto elevato, anche a risoluzione 4K; la grande quantità di VRAM consente di alzare i dettagli delle texture al massimo senza alcun problema, mentre attivando il ray tracing le prestazioni calano sensibilmente, ma garantendo una eccellente giocabilità. Ribadiamo che non si tratta di una scheda pensata per il 4K, quindi consigliamo di attivare il FidelityFX Super Resolution, in caso di impostazioni 4K e ray tracing attivi.
Shadow of the Tomb Raider (DX12 Ray Tracing)
Shadow of the Tomb Raider è l’ultimo capitolo della famosa serie con protagonista Lara Croft, che si caratterizza per un dettaglio grafico molto elevato ed ambienti sia interni che esterni molto curati. Il gioco comprende effetti Nvidia RTX per ombre ultra realistiche tramite l’uso del ray tracing, con differenti livelli di precisione per adattarsi ad ogni scheda video.
Abbiamo effettuato i nostri test utilizzando il benchmark integrato ed impostando dettagli massimi, che vanno oltre quelli del preset Ultra (dettagli ultra, ombre ultra, Screen Space Contact Shadows su alto, AF 16x), con la scheda che si è comportata egregiamente, soffrendo un pochino solo a risoluzione 4K con 54 FPS, ma si tratta di un gioco molto esigente con settaggi grafici così impegnativi.
Attivando il ray tracing per le ombre su medio le prestazioni sono leggermente più basse, e la scheda mantiene ottimi livelli di performances anche a 1440p; alzando le impostazioni su ultra la scheda comincia a mostrare il fianco, soprattutto nella parte centrale del benchmark che si svolge all’interno della foresta, con ombre delle foglie e degli alberi su tutta la scena. In questo caso il Radeon Super Resolution si dimostra un valido aiuto, consentendo prestazioni elevate anche con ombre ultra alla risoluzione target 1440p, con un aumento prestazionale che arriva al 46%.
La Radeon RX 580 testata col preset Ultra (quindi inferiore come pesantezza rispetto alle impostazioni per la 6700XT) mostra ancora una volta i progressi compiuti da AMD nel corso degli ultimi anni.
World War Z (Vulkan)
Concludiamo i nostri test per la Radeon RX 6700XT con il gioco World War Z, titolo multiplayer cooperativo di tipo survival; si svolge in livelli molto ampi dove si devono affrontare orde di zombie, con una grafica molto gradevole e scorrevole anche su sistemi non di ultimissima generazione.
Questo gioco non spaventa certo la Radeon RX 6700XT, che in abbinamento con una CPU molto veloce come il Ryzen 5 5600X riesce a mantenere un framerate decisamente elevato, anche a risoluzione 1440p; il 4K è ampiamente gestibile con un framerate nel benchmark vicino ai 90 FPS, e se si vuole il massimo della velocità anche a questa risoluzione basterà attivare il FidelityFX Super Resolution, perfettamente supportato nativamente dal gioco. Anche in questo caso, il salto prestazionale dalla Radeon RX 580 è immenso, soprattutto considerando i consumi simili.
Radeon Super Resolution – Analisi qualitativa
Abbiamo visto che il Radeon Super Resolution consente di incrementare in maniera sensibile le prestazioni rispetto alla risoluzione nativa, ma come si comporta a livello visivo?
Di seguito proponiamo alcuni screenshot catturati con i giochi Shadow of Tomb Raider e Doom Eternal, con impostazioni qualitative massime e RTX Ultra attivo, sia a risoluzione nativa 1440p che a 1080p con RSR, per valutare l’impatto a livello di qualità dell’immagine.
Lo screen superiore è con RSR mentre quello inferiore a risoluzione nativa 1440p; si tratta di un punto del gioco fra i più pesanti dal punto di vista grafico, soprattutto considerando che sono state attivate le ombre RTX su ultra, e possiamo notare che il lavoro svolto dall’upscaler è decisamente buono, con una nitidezza ottimale ed un guadagno di prestazioni di tutto rispetto, pari al 39%. Solo in corrispondenza dei capelli è presente un effetto leggermente sgranato, ma potrebbe dipendere dal fatto che si tratta di una parte sempre in movimento, e dalla cattura dello screenshot nel momento sbagliato.
Passando a Doom Eternal, confermiamo le buone impressioni già emerse con Shadow of Tomb Raider; anche in questo caso l’immagine è molto simile a quella della risoluzione nativa, con un impatto trascurabile sulla nitidezza dell’UI (ricordiamo che a differenza di FidelityFX Super Resolution RSR viene applicato a tutta la scena compresa l’interfaccia). Anche in questo gioco l’aumento di prestazioni è elevato e pari al 38%, ma la resa è ottima, con una preservazione completa dei dettagli della scena, sia sugli oggetti lontani che sul giocatore (notiamo i riflessi ray tracing alla base dell’arma che sono praticamente identici allo screen a risoluzione nativa).
Nel complesso si tratta di un’ottima feature, che al momento può essere attivata solo sulle schede video Radeon RX 5000 e 6000; sarebbe auspicabile una estensione alle ancora molto diffuse schede Vega e Polaris, dato che il principio alla base è uguale a quello del FidelityFX Super Resolution, perfettamente supportato da queste ultime.
Conclusioni su AMD Radeon RX 6700XT – Recensione e test con Radeon Super Resolution
voto: 9/10
Siamo giunti alle conclusioni di AMD Radeon RX 6700XT – Recensione e test con Radeon Super Resolution, dove abbiamo provato questa scheda video in numerosi scenari di utilizzo gaming, oltre che con i principali benchmark.
Il mercato delle schede video ha attraversato un periodo molto duro, caratterizzato da scarsissima disponibilità e prezzi molto più elevati del normale, ma la situazione sta via via migliorando; la Radeon RX 6700XT è stata lanciata forse nel periodo peggiore (marzo 2021), con i modelli custom che hanno raggiunto cifre vicine ai 1000 euro, ma AMD dava la possibilità di acquistare il modello reference direttamente dal sito ufficiale a prezzo MSRP, anche se si trattava di un’impresa a dir poco ardua.
Attualmente i prezzi stanno scendendo, con le reference ancora acquistabili dal sito AMD; anche se si tratta di un dissipatore biventola, la scheda si è dimostrata abbastanza silenziosa anche in full load, con ventole ferme in idle o al di sotto dei 50 gradi; non sono mai stati superati i 75 gradi durante i test, anche se la temperatura di junction ha raggiunto i 100 gradi (ricordiamo che sono valori perfettamente normali in condizioni di fabbrica).
Ovviamente i modelli custom presentano temperature di esercizio inferiori, ma questa scheda video non delude le aspettative, mantentendo frequenze di boost intorno ai 2550 MHz in media, senza scendere mai sotto i 2500, ed il livello di performance offerto è simile o superiore alle schede video top della precedente generazione come la Nvidia GeForce RTX 2080Ti o alla contemporanea Nvidia GeForce RTX 3070, per quanto riguarda la rasterizzazione; in ambito ray tracing le prestazioni offerte sono di tutto rispetto, anche se in alcuni casi inferiori alle schede video Nvidia, per via delle già analizzate caratteristiche dell’architettura RDNA2.
Per quanto riguarda il Radeon Super Resolution, rappresenta un’ottima opportunità per gestire meglio i giochi con ray tracing pesante, o magari per incrementare ulteriormente il framerate nei giochi competitivi; la qualità dell’upscaling è decisamente soddisfacente, ed è arduo scoprire in game differenze sensibili rispetto alla risoluzione nativa, grazie alle tecniche di sharpening implementate. L’impatto prestazionale è molto contenuto, e ci sentiamo di consigliarne l’uso in caso di monitor nativi 4K per questa scheda video, dato che il framerate elevato alla risoluzione 1440p rende superfluo l’utilizzo per monitor con risoluzioni inferiori, a meno che non si tratti di modelli dal refresh molto elevato.
In conclusione, una scheda video che al giusto prezzo è sicuramente un best buy, dai consumi contenuti e non ultima una qualità dell’immagine anche 2D davvero molto elevata.
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