Scopri in questo articolo pregi e difetti delle CPU AMD Ryzen 9 9950X e Intel Core Ultra 9 285K, analisi prestazioni, consumi e consigli per gli acquisti
Se le CPU di fascia media e medio/alta sono particolarmente ambite dall’utenza per via del rapporto qualità/prezzo molto conveniente, le CPU top di gamma rappresentano dei prodotti di nicchia per via non soltanto del loro prezzo ma anche per la gestione a tutto tondo di queste CPU, che impongono nella maggior parte dei casi soluzioni per la dissipazione all’altezza e schede madri in grado di far fronte alle richieste di potenza, soprattutto a pieno carico.
Nonostante questi limiti, i modelli top di gamma rappresentano delle interessanti sfide tecnologiche, visto che si tratta di CPU senza compromessi che offrono il meglio delle rispettive generazioni, la scelta più appropriata per chi necessita di una grande potenza elaborativa da sfruttare in ambito rendering o encoding; l’attuale situazione di mercato vede Intel proporre come CPU top di gamma il modello Core Ultra 9 285K, dotato di un totale di 24 core, composti da 8 Performance-cores e 16 Efficient-cores, con frequenze di boost pari a 5,7 GHz, e soprattutto con una NPU Intel AI Boost per accelerare i calcoli legati all’intelligenza artificiale, con un picco di 36 TOPS Int8 complessivi, insieme alla GPU Integrata con 4 Xe cores.
Passando ad AMD, troviamo la coesistenza di due diverse lineup all’interno della stessa generazione Zen 5, ovvero i processori tradizionali e quelli dotati di 3D V-Cache, che si affiancano e che rappresentano un’alternativa molto valida per chi utilizza il PC soprattutto in ambito gaming, anche se naturalmente i processori classici offrono prestazioni decisamente elevate con i giochi, più che sufficienti a sfruttare al 100% le più potenti schede video di ultima generazione. Il Ryzen 9 9950X è dotato di 16 core e 32 thread, con frequenze di boost di 5,7 GHz, ma a differenza del Core Ultra 285K non dispone di core dedicati per l’intelligenza artificiale, che comunque viene accelerata grazie al supporto ad istruzioni specifiche.
Queste due CPU top di gamma possono essere utilizzate per svolgere qualsiasi tipo di workload in maniera estremamente efficace, e difatti vengono scelte dall’utenza enthusiast per le loro configurazioni, sia per quanto riguarda il gaming che gli applicativi professionali, che si avvantaggiano del grande quantitativo di core a disposizione; in effetti, nella maggior parte dei casi queste CPU offrono prestazioni nel gaming paragonabili ai processori di fascia più bassa, quindi si consiglia l’acquisto soltanto in quei casi in cui il rendering e l’encoding siano gli ambiti di utilizzo principali. L’Intel Core Ultra 285K può essere meglio utilizzato per l’intelligenza artificiale grazie alla presenza di unità NPU al suo interno, mentre il 9950X offre prestazioni in genere superiori a 360 gradi, e con consumi energetici inferiori, oltre a temperature che si mantengono più gestibili rispetto al 285K.
In questo articolo andremo a confrontare le CPU AMD Ryzen 9 9950X e Intel Core Ultra 9 285K, per poter restituire un quadro complessivo delle prestazioni in tutta una serie di ambiti differenti e consentire di valutare in maniera oggettiva quale fra le due CPU sia la più adatta alle proprie esigenze.
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Processore AMD Ryzen 9 9950X (scheda grafica integrata Radeon, 16 Cores/32 Threads, 170 W DTP, AM5 Socket, 80MB Cache, Boost di Frequenza fino a 5.7 GHz Frequency Boost, senza ventole) | 592,20 € | Guarda su Amazon |
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Intel Core Ultra 9 per sistemi processore desktop 285K 24 core 8 P-core + 16 E-core fino a 5,7 GHz, 9 285K | 594,12 € | Guarda su Amazon |
Specifiche tecniche AMD Ryzen 9 9950X – Intel Core Ultra 9 285K
Fin dai processori Ryzen serie 3000 AMD propone modelli top di gamma dotati di 16 core (in realtà anche prima, con i processori Threadripper serie 1000), ed il 9950X naturalmente non fa eccezione, con un layout che prevede la presenza di due CCD composti ognuno da 8 core, introdotti per la prima volta con i Ryzen 5000. Questa configurazione consente di aumentare l’efficienza, con un gran numero di core che riesce ad accedere alla cache condivisa in maniera più veloce rispetto a quanto accadeva fino ai Ryzen 3000, che integravano CCD composti da soli 4 core.
Con 32 thread totali, questa CPU è pensata per lavori molto intensi in ambito grafica, rendering, encoding e progettazione, quindi indirizzata ai professionisti ed ai content creator, oltre naturalmente agli appassionati che pretendono il massimo per il loro sistema; con 5,7 GHz di boost e la potenza dell’architettura Zen 5, il processore garantisce prestazioni elevatissime anche per applicativi che sfruttano un ridotto numero di core, compreso naturalmente il gaming, anche se con i processori dotati di 3D V-Cache le versioni classiche in questo particolare ambito si rivelano meno appetibili, anche se il livello prestazionale offerto rimane ai vertici.
Il processo produttivo a 4 nm di TSMC è un affinamento del precedente 5 nm, con un piccolo aumento di densità e migliori consumi energetici, che consente a questa CPU di integrare un maggior numero di transistor per funzionalità avanzate rispetto ai precedenti Zen 4, con consumi mediamente inferiori. Il TDP è pari a 170 watt, che richiede soluzioni di dissipazione adeguate, soprattutto in caso di overclock, e come su tutte le altre CPU Zen 4 e 5, è presente una GPU integrata RDNA2 con 2 Compute Units, alla frequenza di 2,2 GHz; possiamo installare fino a 192 GB di RAM DDR5 a 5600 MT/s, anche se è possibile andare molto oltre, con i kit che supportano i profili Intel XMP 3.0 ed AMD EXPO.
I prezzi attualmente per il Ryzen 9950X si aggirano intorno ai 590 euro, non molto elevato considerando che si tratta di una potentissima CPU top di gamma da 16 core, e non è da escludere un ulteriore calo, dovuto anche alla concorrenza interna del Ryzen 9950X3D.
Passando all’Intel Core Ultra 9 285K, come gli altri processori Intel a partire dalla serie 12 integra al suo interno dei core differenziati, gli Efficient Cores ed i Performance Cores, per ottimizzare al massimo i consumi a seconda della tipologia di carico; questo approccio consente di produrre CPU dotate di un gran numero di core fisici senza ricorrere all’Hyper Threading, aumentando di conseguenza il rendimento e risparmiando spazio sul chip da destinare a features avanzate, come la presenza di una unità NPU (Neural Processing Unit) per l’intelligenza artificiale, denominata Intel AI Boost, con una potenza di picco che arriva a 13 TOPS Int8.
In particolare, il 285K integra 16 E-Cores ed 8 P-Cores, a frequenze di boost che raggiungono i 5,7 GHz, che come dicevamo sono privi di HT e quindi avremo un totale di 24 thread a disposizione, che sono comunque in grado di rivaleggiare con i 16/32 del Ryzen 9950X; Il processo produttivo utilizzato è l’avanzato N3B di TSMC, visto che Intel ha abbandonato per il momento la propria litografia, cosa che permette a questa CPU di offrire prestazioni uguali o superiori al precedente top di gamma 14900K, ma a consumi sensibilmente inferiori. Nonostante i progressi alto architettura e processo, il TDP in configurazione massima arriva a 250 watt, quindi la CPU tende a consumare sensibilmente di più rispetto al 9950X quando la si va a sfruttare a frequenze boost a pieno carico.
I prezzi per il Core Ultra 9 285K si attestano intorno ai 600 euro, praticamente allineati a quelli del Ryzen 9950X, quindi la scelta andrebbe compiuta in base al proprio utilizzo principale, considerando che l’unità Intel AI Boost è l’ideale per coloro che lavorano con l’intelligenza artificiale e simili, dato che molti applicativi sono in grado di sfruttare in maniera nativa l’accelerazione hardware.
Intel Core Ultra 9 285K vs Ryzen 9 9950X – Performance a confronto
Il confronto prestazionale diretto fra queste due CPU si dimostra particolarmente interessante, per via delle due diverse filosofie alla base, più tradizionale quella di AMD con i classici core dotati di SMT, e l’approccio di Intel con i core P ed E; le frequenze di boost sono praticamente identiche, cosa che consente di raffrontare l’IPC fra le più recenti architetture dei due competitor.
Questa similitudine è palese quando si parla della media delle prestazioni con i giochi, dove le due CPU sono praticamente allineate, è ciò dipende anche dal fatto che il Ryzen 9950X mostra dei colli di bottiglia legati alla presenza di soli 64 MB di cache L3, con miglioramenti esigui anche rispetto ai precedenti Ryzen 7000X3D, a dispetto dell’IPC maggiore. Le prestazioni con applicativi che sfruttano un solo core o comunque un numero ridotto di core le prestazioni si mantengono molto simili, date le frequenze di boost uguali per entrambi a 5,7 GHz, mentre passando ai software di rendering più diffusi il Core Ultra 285K ed il Ryzen 9950X offrono la medesima esperienza, a dispetto di un numero maggiore di core fisici presenti sulla proposta di Intel (24 vs 16 del 9950X).
La compressione file è uno di quegli ambiti dove i processori AMD da sempre si trovano a loro agio, e difatti in questo caso il Ryzen 9950X mostra un massiccio +30% rispetto al Core Ultra 285K, mentre in ambito multimediale il Core Ultra 9 285K passa in vantaggio di circa il 10%, probabilmente grazie ad alcune ottimizzazioni specifiche che avvantaggiano l’architettura Intel con questa tipologia di software.
Le prestazioni in calcolo puro vedono un vantaggio lieve del 9950X pari al 5%, un gran risultato vista la differenza in core fisici e soprattutto considerando che a pieno carico il Core Ultra 285K riesce a consumare il 31% in più, consumi in assoluto inferiori rispetto al precedente 14900K ma pur sempre piuttosto elevati, anche per configurazioni top di gamma. I consumi nei giochi mostrano un valore più elevato del 43% del 9950X rispetto al 285K, ma questa anomalia deriva da una non corretta gestione dei CCD da parte del sistema operativo e della scheda madre, difetto che può essere eliminato con update specifici dei driver del chipset o BIOS.
Considerazioni finali su AMD Ryzen 9 9950X vs Intel Core Ultra 9 285K: quale CPU acquistare
Il mondo delle CPU top di gamma ci consente di verificare lo stato dell’arte del settore, e valutare quali possano essere gli ambiti di intervento per i prodotti di futura generazione, sia in ambito performance pure che per quanto riguarda l’efficienza energetica; da questo punto di vista, Intel deve concentrare meglio i propri sforzi, dato che AMD fin dalle prime generazioni Ryzen ha sempre garantito prestazioni elevate a consumi molto contenuti.
Allo stato attuale non sappiamo ancora se AMD proporrà una sua versione di architettura big little con i processori Zen 6, ma sicuramente andremo a superare il quantitativo di 16 core per i top di gamma, arrivando a CCD da 12 o anche 16 core, per proporre versioni da 24 o 32 core sul mercato; questo profondo mutamento comporterà senza dubbio l’incremento del quantitativo di cache L3 già oggi insufficiente con i processori Zen 5 privi di cache 3D, e questo porterà a ripensare il posizionamento o la stessa esistenza delle CPU dotate di 3D V-Cache, che in questo modo risulterebbero superflue, visto anche che gli applicativi in grado di utilizzare la cache sono ancora molto molto pochi, con un vantaggio riservato soltanto al gaming.
Per quanto riguarda Intel, il futuro è piuttosto incerto, visto che da diversi anni l’azienda non riesce a proporre una CPU superiore in tutto rispetto ai Ryzen, con molto lavoro da fare sull’architettura e sui consumi, che anche sui processori di fascia media risultano piuttosto elevati, incidendo sui costi della piattaforma, che su AMD sono sensibilmente inferiori.
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