Secondo recenti indiscrezioni condivise dal leaker Kepler_L2 su X, i processori AMD Zen 6 potrebbero arrivare sul mercato tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027. Una notizia positiva è che questi nuovi chip dovrebbero mantenere la compatibilità con l’attuale socket AM5, il che li renderebbe utilizzabili sulle motherboard esistenti.
Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali, è utile ricordare che AMD si è impegnata a supportare il socket AM5 fino al 2027 e oltre. Questa scelta implica il supporto continuo alle memorie DDR5, mentre l’adozione delle DDR6 richiederebbe un’infrastruttura completamente nuova, probabilmente prevista solo con l’arrivo di Zen 7.
Zen 6: Nome in Codice e Miglioramenti Previsti
Le CPU Zen 6 per desktop, secondo quanto riportato, avranno il nome in codice Medusa, mentre l’architettura e il CCD (Core Complex Die) saranno rispettivamente noti come Morpheus e Monarch. Basandosi su precedenti leak, Zen 6 dovrebbe offrire un incremento del 10% nell’IPC (istruzioni per ciclo) rispetto a Zen 5, oltre a introdurre il supporto al formato FP-16 per migliorare le prestazioni in applicazioni di Machine Learning (ML) e Intelligenza Artificiale (AI).
Un altro aspetto interessante è l’ipotesi che AMD possa aumentare il numero di core per CCD. Attualmente, i processori Zen 5 dispongono di un massimo di 8 core per CCD (fino a 16 per le versioni Zen 5c), ma con Zen 6 ci si aspetta un’ulteriore evoluzione in questa direzione.
Tempistiche di Lancio e Concorrenza
Il possibile lancio delle CPU Zen 6 all’inizio del 2027 rappresenterebbe un lieve allungamento rispetto ai ritmi di aggiornamento recenti di AMD. Tuttavia, questa dilazione potrebbe non rivelarsi problematica, considerando che Intel al momento non sembra avere piani competitivi imminenti che possano impensierire AMD.
Infatti, mentre Intel è ancora alle prese con la risoluzione delle problematiche dei Core Ultra 200S emerse nelle recensioni, non ha fornito dettagli sulla durata del socket LGA 1851 o sui suoi futuri sviluppi, lasciando così dubbi sull’attrattiva del proprio ecosistema.
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