Si vocifera che il processo 18A di Intel, considerato un potenziale “punto di svolta” per Intel Foundry, stia attualmente registrando tassi di rendimento intorno al 10%, un risultato che ha destabilizzato i mercati.
Intel Foundry affronta un’altra grave battuta d’arresto, portando a speculazioni sulla possibile cessione della divisione nel prossimo futuro. Il “Team Blue” fatica a raggiungere risultati significativi nel settore, con diverse divisioni che non soddisfano le aspettative. In particolare, Intel Foundry, un elemento chiave della strategia di ripresa economica dell’azienda, sta incontrando ostacoli significativi nell’adozione da parte del mercato, dovuti soprattutto alla forte concorrenza e a prestazioni inferiori. Secondo un rapporto dell’emittente coreana Chosun, il tanto atteso processo 18A di Intel Foundry avrebbe un tasso di rendimento inferiore al 10%, rendendo impraticabile la produzione di massa dei semiconduttori.
Un articolo correlato suggerisce che l’ex CEO Pat Gelsinger sia stato reso il capro espiatorio per il rallentamento del business, secondo quanto riportato da Channel Partners. Anche se la cifra riportata potrebbe sembrare incredibile, potrebbe riflettere una realtà scomoda, data la situazione attuale dell’azienda. Si sostiene che Broadcom, uno dei principali clienti di IFS, abbia manifestato insoddisfazione per il processo 18A, con i propri ingegneri che lo ritengono inadatto alla produzione su larga scala, a causa di tassi di rendimento insufficienti. Di conseguenza, Broadcom avrebbe annullato gli ordini con Intel, esplorando ora altre opzioni.
Si dice che i bassi tassi di rendimento e la scarsa performance dell’IFS abbiano contribuito alla presunta rimozione di Pat Gelsinger dal ruolo di CEO. Un altro elemento critico sarebbe la mancata assegnazione di sussidi governativi significativi negli Stati Uniti, aggravando la situazione di Intel Foundry. La divisione potrebbe essere venduta nel prossimo futuro, vista la difficoltà dell’azienda nel risolvere questi problemi.
Nel frattempo, TSMC, principale rivale di Intel, sembra essere in una posizione molto più solida. Nonostante un leggero ritardo nella dimensione del nodo, il processo N2 (2nm) di TSMC viene descritto come nettamente superiore all’Intel 18A, grazie soprattutto a una densità SRAM più elevata. Questo aspetto è cruciale per l’efficienza e le prestazioni complessive del nodo, e TSMC sembra aver consolidato la propria leadership anche questa volta.
Con l’uscita di uno dei principali sostenitori dell’IFS, Intel potrebbe reindirizzare l’attenzione sulle divisioni di produzione e prodotti. Pertanto, una vendita o una fusione della divisione Foundry non è da escludere nel prossimo futuro.
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