Recensione completa del processore Intel di decima generazione Intel i7-10700K socket LGA 1200; analisi tecnica, approfondimento, benchmark, overclock e considerazioni sul rapporto costo / prestazioni.
Dopo intere settimane passate a rilasciare notizie ufficiali, rumors e leaked test relativi ai nuovi processori di decima generazione di Intel, aventi nome in codice “Comet Lake“, è finalmente giunto il momento di andare ad analizzare nel dettaglio quelle che sono le performance di uno dei modelli di punta della famiglia Comet Lake di Intel, un processore che probabilmente entrerà nel mirino di molti gamers e che è neto, come l’intera decima generazione, per contrastare l’attuale dominio di AMD in merito alle performance raggiunte in ambito multi-thread; parliamo dell’Intel i7-10700K.
Verso la fine di Aprile l’azienda di Santa Clara ha ufficialmente svelato tutte le caratteristiche tecniche ed il portfolio CPU inerente alla decima generazione di processori, “Comet Lake”, che vanno a “sostituire” l’attuale nona generazione, avente nome in codice “Coffee Lake” che, nonostante l’architettura ed il processo produttivo a 14++ nm siano rimasti invariati, prevededono l’utilizzo dio un nuovo socket, l’LGA1200 rendendo di fatto le nuove CPU compatibili solamente con le nuove schede madri dotate di chipset della serie 400 come ad esempio le Z490, W480, H470, Q470, B460 ed H410.
Abbiamo detto che questa generazione di processori non è costruita con un processo produttivo nuovo e che anche l’architettura interna è la medesima della precedente generazione, rappresentando di fatto una sua evoluzion, ma cosa cambia dunque? andiamo a scoprirlo insieme.
INTEL COMET LAKE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Per contrastare le soluzioni AMD Ryzen 3000 Intel ha voluto puntare su un rinnovamento delle precedenti soluzioni in commercio andando a ritoccare pesantemente alcuni aspetti che caratterizzavano le proprie CPU.
La caratteristica che balza immediatamente all’occhio di questi nuovi processori di decima generazione “Comet Lake”, oltre all’utilizzo del nuovo socket LGA 1200 e l’obbligo di utilizzo del chipset serie 400, è l’abiliitazione dell’Hyper-Threading su tutta la linea di processori presentata, dagli Intel i3 fiono agli Intel i9 (dove raggiungiamo addirittura 10 core/20 thread con l’Intel i9-10900K), passando per gli Intel i5 ed Intel i7, nessuno escluso; questa decisione fa alzare decisamente l’asticella in merito alle performance delle proprie CPU in ambito multi-threading, settore dove le CPU di Santa Clara hanno trovato molta difficoltà a tenere il passo (di fatto non ci sono riuscite) con le soluzioni Ryzen 3000 di AMD che, al contrario della nona generazione di Intel, appunto, presenta l’HT su praticamente tutte le soluzioni proproste dall’azienda.
Altro aspetto che rende queste soluzioni più performanti delle precedenti ed in grado di competere con la concorrenza ad armi pari è dato dalle frequenze operative di queste CPU; l’azienda, infatti, non avendo cambiato architettura (ferma a 14 nm da tempo) ha dovuto puntare ad un innalzamento delle frequenze che, nelle soluzioni dall’intel i7-10700K a salire, raggiunge e supera addirittura i 5GHz (con punte di 5.2 GHz in Turbo Boost Max 3.0 nell’Intel i9-10900K).
DIE ed HIS
Come ben sappiamo l’incremento delle frequenze operative e, in alcuni casi, l’aumento dei core a disposizione nella CPU, creano inevitabilmente un aumento della temperatura della CPU in fase di utilizzo che risulta essere l’ostacolo più grande per una azienda che deve “limitare” spesso e volentieri le frequenze proprio in virtù del fatto che frequenze troppo elevate produrrebbero una temperatura troppo elevata, danneggiando la CPU stessa; come ha fatto dunque Intel ad aumentare in maniera cosi significativa le frequenze operative delle proprie CPU? Semplice, modificando la struttura del Die e dell’Heatspreader delle proprie soluzioni.
Nella nona generazione l’azienda di Santa Clara aveva già creato due tipologie di dissipazione di calore per le proprie soluzioni; la prima prevedeva l’utilizzo della pasta termica interposta tra il Die e l’HIS (Heatspreader), la seconda, invece, rivolta ai procesori della serie “K” (con moltiplicatore sbloccato e dedicata ad overclocker ed utenti più smaliziati) prevedeva una vera e propria saldatura (Solder Thermal Interface Material – STIM) tra il Die e l’HIS così da favorire maggiormente il trasferimento di calore ed abbassare in maniera più efficace le temperature.
Nella decima generazione Intel ha voluto perfezionare quest’ultima soluzione andando ad aumentare quello che è lo spessore dell’HIS e della saldatura, riducendo invece quello del Die; questa scelta prevede dunque una maggiore superficie dissipante (data dall’HIS) favorendo lo scambio termico e permettendo all’azienda di andare a ritoccare, come ha fatto, le frequenze operative verso l’alto.
Turbo Boost 2.0, Turbo Boost Max 3.0 e Thermal Velocity Boost
Le frequenze tanto elevate (5GHz e puù) che abbiamo detto essere in grado di raggiungere Intel con le sue nuove CPU di decima generazione, sono frequenze che queste soluzioni raggiungono solamente in modalità Turbo Boost.
Come sappiamo tutti i processorti Intel (ma anche quelli AMD) sono in grado di aumentare per breve periodo la frequenza operativa di tutti i core o solo di alcuni, in base al carico della CPU ed alla temperatura registrata (e dunque in base anche al nostro sistema di dissipazione).
Fino ad oggi l’azienda si è sempre affidata al Turbo Boost 2.0 che prevedeva l’incremento della frequenza della CPU fino al suo massimo dichiarato solamente su un core, per garantire una migliore performance su quegli applicativi che prevedevano l’utilizzo di meno thread e riuscire a completare le operazioni in tempi più brevi; questa tecnologia è stata, ed è attualmente, largamente utilizzata nei videogiochi e spesso i gamer han guardato, e continuano a farlo, proprio questa caratteristica durante la scelta della CPU che facesse al caso loro nella creazione di un nuovo pc da gaming.
Con l’introduzione della decima generazione di CPU “Comet Lake” Intel ha introdotto due nuove tecnologie di Boost, chiamate Turbo Boost Max Technology 3.0 e Thermal Velocity Boost, con l’obbiettivo di incrementare ulteriormente la velocità in fase di boost in single thread delle priprie CPU.
Purtroppo tali tecnologie non sono presenti in tutta la gamma di processori offerta dall’azienda ma sono presenti solo in alcun imodelli di punta come ad esempio l’Intel i9-10900K (che supporta entrambe le tecnologie) o l’Intel i7-10700K che supporta solo la tecnologia Tutbo Boost Max 3.0 (che porta la frequenza massima a 5.1GHz).
Ma come funzionano queste due nuove tecnologie?
Il Turbo Boost Max 3.0 è una tecnologia gestita direttamente dal Sistema Operativo che dunque deve supportare tale funzione e, nel caso di Windows, tale funzione è presente nelle versioni di Windows 10 dalla 1909 in avanti.
Il Sistema Operativo ha dunque il compito di individuare quale siano i core più veloci (massimo 2 core) e demandare a loro i carichi di lavoro per poter finire più rapidamente gli stessi; in ordine di effettuare tale operazione il S.O. fa aumentare per un breve momento la frequenza dei core individuati di 100Mhz rispetto al picco di frequenza raggiunto dal Turbo Boost 2.0.
Se dunque l’Intel i9-10900K ha una frequenza di Turbo Boost 2.0 pari a 5.1GHz grazie al Turbo Boost Max 3.0 questa aumenterà fino a raggiungere i 5.2GHz.
Oltre al Turbo Boost Max 3.0 abbiamo citato anche il Thermal Velocity Boost; questa tecnologia, presente solo sulla serie Intel i9 al momento, permette alla CPU di far raggiungere una nuova frequenza di picco (al massimo su 2 core come in precedenza) in base alla temperatura della CPU registrata dal sistema.
Per poter sfruttare questa tecnologia, infatti, la CPU necessita di una temperatura operativa inferiore ai 70°C che ci permettono una ulteriore spinta di 100MHz sulla frequenza Turbo Boost Max 3.0 e sul Boost classico abilitato su tutti i core portando ad esempio un Intel i9-10900K a 5.3Ghz su massimo due core e 4.9GHz su tutti i core (infatti la frequenza di Turbo Boost su tutti i core è pari a 4.8GHz in questa soluzione).
PL1, PL2 e Tau
Quando si parla di frequenze e Boost non si possono non tenere in considerazioni fattori come i consumi e quindi il TDP di una CPU.
Parlando di Boost, infatti, abbiamo detto come il raggiungimento del picco della frequenza del processore avviene solamente per brevi periodi di tempo e questo è dato dai Power Limit; questi valori nei processori intel Comet Lake di decima generazione sono sostanzialemnte due, il PL1 ed il PL2.
Il Power Limit 1 (o PL1) corrisponde al TDP dichiarato dall’azienda, nel caso dell’Intel i7-10700K ad esempio pari a 125W, mentre il valore di PL2 è il valore (espresso sempre in Watt) che la CPU può raggiungere per un determinato periodo di tempo con lo scopo di raggiungere la massima frequenza indicata, tale periodo di tempo è indicato dal Tau (Turbo Time Parameter).
Prendendo come esempio appunto l’Intel i7-10700K il valore di PL1 è dunque pari a 125 (ovvero i Watt di TDP dichiarati) mentre il valore di PL2 è di 229 (Watt) per un periodo (Tau) di 56 secondi.
Bisogna tener presente che tali valori sono modificabili dai produttori di schede madri che, a loro discrezione, possono impostare sui loro prodotti valori leggermente differenti, o dare la possibilità all’utente di personalizzare tali valori a sua scelta.
In merito al TDP l’azienda indica un valore pari a 125W per i processori “K” e “KF” mentre per gli altri questo valore si ferma a 65W.
SUPPORTO MEMORIA DDR4-2933
Tra le novità introdotte nella decima generazione troviamo anche un miglioramento del controller di memoria che ora è in grado di supportare, per i modelli della famiglia Core i7 e Core i9, moduli DDR4 operanti alla frequenza di 2933MHz contro i 2666MHz della passata generazione.
Per quanto riguarda gli Intel Core i5 e Core i3 il supporto è relativo a memorie DDR4-2666, quindi invariato per quanto riguarda le soluzioni i5 ma migliorato rispetto a quel che concerne la famiglia Core i3 che in precedenza supportava memorie DDR4-2400.
POSSIBILITA’ DI OVERCLOCK
L’overclock è una pratica ormai sdoganata e un aspetto che sta molto a cuore sia agli smanettoni del settore che alle aziende che ormai sono arrivate al punto di creare soluzioni ad-hoc per chi effettua questa pratica ed è motivo di “vanto” quando si tratta di spiegare al pubblico quali siano le capacità in overclock di una propria soluzione.
Intel non fa eccezione e per questa decima generazione di processori lascia all’utente un ampio margine di manovra permettendogli di abilitare-disabilitare l’Hyper-Threading, ad esempio.
Questo infatti, non è necessario in tutti gli ambiti di utilizzo e per questo motivo l’azienda vuole lasciare la possibilità all’utente se decidere di disabilitarlo nell’ordine di cercare un equilibrio tra prestazioni e stabilità che più gli è congeniale.
Oltre a questo l’azienda permette anche di overclockare PEG, ovvero PCI Express Graphic) e DMI (Direct Media Interface) con lo scopo di migliorare le prestazioni di sistema.
Ovviamente a tutto questo si aggiunge tutta una serie di impostazioni personalizzabili in quanto a curve di tensione e carichi impostabili direttamente da BIOS o tramite applicazioni riviste e migliorate di Intel come l’utility Intel Extreme Tuning (XTU) e Performance Maximizer.
Socket LGA 1200 con Chipset Serie 400
Come detto in apertura di articolo le nuove CPU Intel Comet Lake non sono compatibili con il “vecchio” socket LGA 1151, ma necessitano di nuove mainboard dotate di Socket LGA 1200 e dotate di chipse della serie 400; precisiamo che, nel caso foste in possesso di un dissipatore per LGA 1151, questo andrebbe bene anche sulla nuova piattaforma in quanto le distande dei fori di ancoraggio sono rimaste invariate.
Il nuovo chipset della serie 400 garantisce fino a 40 linee PCI Express, connettività Ethernet 2.5G (su controller i225V Foxville) e WiFi6 integrato (Chip AX201 Gig+).
L’unico chipset ad avere funzionalità per l’overclock sarà, come per le serie precedenti, il chipset “Z”.
Motivo di discussione più o meno accese è stato in questo periodo il supporto mancato, e previsto, per il PCIe 4.0; perche mancato e previsto? Mancato perché le soluzioni Intel Comet Lake non supportano tale tecnologia e rimangono fermi al PCIe 3.0 (al contrario della concorrenza) ma previsto perche le mainboard della serie 400 prevedono l’utilizzo di linee PCIe 4.0.
Questo sta ad indicare che la futura generazione di processori Intel “Rocket Lake” che dovrebbe “giocarsela” con gli AMD Ryzen 4000, saranno dotati di supporto al PCIe 4.0 e che saranno utilizzabili su schede madri dotate di chipset serie 400.
Di seguito inseriamo una tabella inerente alle caratteristiche dei vari chipset della serie 400 presenti sul mercato.
Intel Comet Lake, le varie soluzioni
Dopo aver visto quali sono le caratteristiche tecniche della decima generazione Comet Lake di Intel, andiamo a vedere quali soluzioni propone l’azienda.
Come al solito ci troviamo di fronte alle quattro famiglie, Core i3, Core i5, Core i7 ed i più potenti Core i9 che raggiungono i 10 core / 20 thread con l’Intel i9-10900K; oltre a queste famiglie vi sono poi le lettere in fondo al modello della CPU che stanno ad indicare se è presente un moltipliocatore sbloccato (“K”), l’assenza della VGA Intel UHD Graphics 630 (“F”) o entrambel le cose (“KF”); i modelli che non presentano nessuna lettera in fondo sono dunque soluzioni con moltiplicatore bloccato e VGA integrata.
Riportiamo di seguito una tabella riassuntiva delle soluzioni proposte da Intel.
Intel i7-10700K: le specifiche tecniche
Dopo aver fatto una panoramica riassuntiva di quelle che sono le caratteristiche tecniche delle nuove soluzioni Comet Lake, concentriamoci maggiormente su quelli che sono i dati relativi al modello in esame in questo articolo, l’Intel i7-10700K, acquistabile online alla cifra di 450€ circa al momento della pubblicazione.
L’Intel i7-10700K è, insieme al modello “KF” la soluzione di punta della famiglia Intel Core i7 installabile su Socket LGA 1200.
Dotato di 8 core / 16 thread questo processore opera ad una frequenza base di 3.8GHz, che aumenta a 4.7GHz (10700k all core boost) in fase di Turbo Boost su tutti i core mentre per quanto riguarda il Turbo Boost 2.0 la frequenza arriva a 5GHz.
Questo modello è dotato di supporto alla nuova tecnologia Turbo Boost Max 3.0 che gli consente di aggiungere ulteri 100MHz alla frequenza di alcuni core (massimo 2) portando la frequenza a 5.1GHz; tale soluzione non supporta la tecnologia Thermal Velocity Boost.
Il PL1 è pari a 125 (come il TDP di 125W) mentre i valori di PL2 e Tau sono rispettivamente pari a 229 e 56 secondi; la temperatura massima opertativa consensita per il Die è di 100° ove il prodotto (a volte anche prima) entra in protezione termica per salvaguardare l’integrità del prodotto.
L’intel i7-10700K è dotato di 16MB di Smart Cache con un bandwitch di 8 GT/s e, non essendo presente la lettera “F” nella sua sigla, è dotato di scheda video integrata Intel UHD 630 con frequenza dinamica di 1.2GHz, supporto 4K fino a 60Hz e supporto DirectX12.
Questa soluzione supporta il PCIe 3.0 con un massimo di 16 linee PCIe.
Sistema e metodologia di test
Abbiamo testato l’Intel i7-10700K utilizzando una mainboard ASUS ROG Strix Z490-E Gaming e dissipandolo con un Noctua NH-D15 chromax.black (recensione completa al seguente indirizzo: Noctua NH-D15 chromax.black – Recensione (review) ) in grado di raffreddarne i bollenti spiriti anche in fase di overclock.
Nella tabella sottostante le caratteristiche tecniche della piattaforma con la quale sono stati condotti i test.
I test sono stati successivamente comparati con altre CPU precedentemente sottoposte ad essi, come ad esempio il diretto concorrente AMD Ryzen 7 3700X andando a creare uno scontro diretto 10700k vs 3700x
Abbiamo dunque effettuato test sintetici di routine, web test e test in game; di seguito l’elenco dei test effettuati.
ELENCO TEST SINTETICI
- Cinebench R15
- Cinebench R20
- Corona Benchmark
- Blender
- Fritz Chess
- Handbrake
- Indingo Benchmark
- Pov-Ray
- SiSoft Sandra Cryptography
- V-Ray Next
- Winrar
- 7-Zip
- 3DMark
ELENCO TEST WEB
- Google Octane 2
- Mozilla Kraken
- Speedometer 2.o
- WebXPRT 3.0
ELENCO TEST GAMING
GIOCHI DIRECTX 11
- Crysis 3
- Metro Last Light
GIOCHI DIRECTX 12
- Battlefield V
- Shadow Of Tomb Raider
- Tom Clancy’s The Division 2
- Forza Horizon 4
- Red Dead Redemption 2
- Metro Exodus
TEST SINTETICI
TEST WEB
GIOCHI DIRECTX 11
GIOCHI DIRECTX 12
I grafici mostrano come Intel, con la nuova 10ma generazione, abbia saputo colmare un gap prestazionale rispetto ad AMD in quasi tutti gli ambiti dove infatti notiamo come la soluzione Intel produca risultati paragonabili all’AMD Ryzen 7 3700X.
Ovviamente questo aspetto risulterebbe positivo nel caso guardassimo esclusivamente ai risultati in termini di frame (in gaming) o punteggi nei benchmark sintetici; purtroppo, però, va analizzata la CPU nel suo insieme e dunque, nonostante le ottime performance, bisogna tenere conto anche di fattori come consumi (e ne parleremo a breve), costo e cosa offre la concorrenza a tale prezzo, argomenti che tratteremo in seguito.
Overclock
Dopo aver visto le performance dell’Intel i7-10700K è giunto il momento di parlare delle possibilità di overclock per questa CPU.
Abbiamo testato dunque il processore con una mainboard ASUS ROG Atrix Z490-E Gaming che, grazie alle sue caratteristiche rivolte proprio a questa pratica, ci consente di andare a modificare a piacimento tutti i parametri inerenti alla CPU, e non solo, direttamente da BIOS.
Inoltre tale soluzione, come molte altre dell’azienda, consente al sistema, tramite l’AI Overclocking, di andare automaticamente ad effettuare l’overclock della CPU in base alle caratteristiche tecniche del nostro dissipatore ed alla temperatura registrata così da poter gestire automaticamente le frequenze sui vari core e di conseguenza il voltaggio.
AI OVERCLOCKING
Tale soluzione, facilmente applicabile da BIOS selezionando la voce “AI Overclocking” all’interno del menù “AI Tweaker“; se volete essere guidati in questa operazione basterà premere il tasto F11, sempre all’interno dell’UEFI BIOS di Asus, per essere indirizzati alla schermata ienerente a tale funzione.
In alternativa è possibile utilizzare questo sistema di overclock automatico direttamente da Windows, scaricando il software AI Suite 3 disponibile sulla pagina ufficiale della nostra scheda madre, sotto la voce “Utility”.
Come possiamo notare dalle immagini talie software mostra svariati parametri relaivi alla CPU, al raffreddamento ed all’alimentazione della stessa; selezionando la voce “AI Overclocking” il software automaticamente imposterà il sistema secondo i parametri da lui scelti per mantenere la frequenza e la stabilità del sistema ad un livello che reputa congruo per avere un incremento di tali performance.
Nel nostro caso il sistema ha registrato un incremento del 7% con una frequenza di 5.1GHz che veniva applicata in tre modalità differenti, su tre core, su sei oppure su tutti ed otto i core, in base al carico di sistema ed alla temperatura registrata; questo overclock dunque non gestisce la frequenza sincronizzata tra tutti i core ma va ad effettuare una gestione “separata” per pacchetti di core.
Questo si rileva indispensabile in quanto il sistema per garantire la stabilità massima effettua in automatico un overvolt dinamico sulla CPU (nel nostro caso 0-1.47) che, nel suo picco, non potrebbe garantire una stabilità di sistema se la frequenza fosse attiva su tutti i core in maniera costante, in quanto 5.1GHz @ 1.41V farebbero regiistrare temperature davvero molto elevate.
Dunque a nostro avviso il voltaggio impostato in automatico dal software è elevato, ma non per questo questa applicazione e “modalità” di overclock dev’esser considerata negativa; infatti tale pratica permette agli utenti meno smaliziati di avvicinarsi per gradi ad un overclock più avanzato in quanto tutte le schermate che L’AI Suite 3 mette a disposizione consentono all’utente di prendere confidenza con le varie “componenti” da modificare e “settare” per raggiungere un overclock stabile con temperature e consumi ridotti al minimo indispensabile.
L’AI Suite, infatti, consente di modificare ogni singolo parametro, voltaggi compresi, permettendo all’utente un overclock “certosino” e personalizzato senza passare dal BIOS.
MANUAL OVERCLOCKING
Se siete fia esperti di overclock e sapete dove mettere le mani allora il consiglio è sempre quello di procedere con un overclock del tutto manuale, pratica che la ASUS ROG Strix Z490-E Gaming permette grazie alla possibilità di andare a modificare tutti i parametri necessari.
Nel tempo l’overclock dei processori Intel è diventato sempre più “semplice” andando nella direzione del “raggiungere il risultato con poco sforzo”, ovvero riuscire a portare al limite il processore, mantenendo stabile il sistema modificando pochi parametri.
In primis ovviamente il consiglio è quello di impostare le RAM su frequenze e timings XMP testate e consigliate dal produttore delle stesse (il sistema rileverà in automatico tali parametri una volta selezionato il profilo XMP desiderato), noi per effettuare i test abbiamo lasciato le memorie a 2933MHz, frequenza supportata dalla CPU così da poter comparare i risultati con il sistema @default.
Successivamente ci basterebbe andare a selezionare il “CPU Core Ratio” su “Sync All Core” per fare in modo che tutti i core lavorino alla stessa frequenza, impostando l'”ALL-Core Limit” al moltiplicatore che vogliamo (50 per raggiungere i 5.0Ghz, 51 per 5.1Ghz e cosi via); il BUS di sistema conviene lasciarlo fisso a 100MHz in quanto la modifica di questo parametro va ad influezare anche altre componenti della mainboard e di sistema.
Dopo aver deciso il moltiplicatore potremmo andare ad impostare manualmente il voltaggio desiderato per la CPU, effettuando un leggero overvolting quando necessario, e provare ad avviare il sistema; tecnicamente questi semplici parametri permetterebero alla CPU di overclockarsi, ma ovviamente, se si vuole effettuare un overclock “certosino”, conviene andare a ritoccare anche altri parametri.
Noi abbiamo optato però per un overclock più “ricercato” e “certosino” per esser sicuri di raggiungere il miglior risultato con il minor voltaggio possibile, andando dunque a modificare parametri come Core Ratio, Voltaggi vari (VCore, VCCIO Voltage, CPU S.A. Voltage), il moltiplicatore / frequenza della cache, così come la rimozione dei limiti imposti dalla scheda nel menù “CPU Power Management” e la scelta del CPU Load-Line Calibration (LLC) che indica il livello di VDrop che ha la CPU nel momento in cui viene sottoposta ad un grande carico di lavoro; più basso e più alto sarà il VDrop in fase di carico (ad esempio il lancio di Cinebench), questo farà abbassare il Vcore sulla CPU andando a disperdere meno energia e contenendo le temperature.
Alzando tale valore, ovviamente, la dispersione in VDrop sarù inferiore mantenendo più alto il VCore in fase di test (minore contrazione), aumentando il consumo, la temperatura ma anche la stabilità del sistema; se solitamente un valore di LLC ideale per l’overclock è di 4 (ovvero una via di mezzo) nel nostro caso per mantenere il sistema stabile a 5.1/5.2GHz abbiamo dovuto settare tale parametro al massimo (7).
Alla fine siamo dunque riusciti a portare il nostro Intel i7-10700K alla frequenza di 5.2GHz ma ad un Vcore di 1.439V (troppi secondo i nostri gusti) su tutti i core in maniera stabile, ma con temperature di oltre 90°C (91 per l’esattezza) che ovviamente non rendono “sicuro” l’utilizzo della CPU in queste condizioni per un lungo periodo di tempo (daily use).
Portando il moltipicatore a 51x e abbassando il Vcore a 1.34V (con Rind Down -cache- settato a 46) siamo riusciti a mantenere il sistema stabile con 5.1GHz ed un massimo di 80°C (sicuramente meglio).
Come già anticipato abbiamo raffreddato l’Intel i7-10700K con un dissipatore ad aria Noctua DH-15 chromax.black che già in passato ci ha fatto registrare ottime performance; con un dissipatore a liquido ad alte prestazioni (AIO ad altissimo livello o custom) è probabile che si riescano a raggiungere tali risultati mantenendo le temperature più basse, ma molto dipende, ovviamente, anche dalla qualità del Chip della quale siete in possesso perché come sempre, ci sono CPU fortunate e CPU meno fortunate quando si parla di overclock.
Il nostro consiglio è, nel caso vogliate un overclock daily-use del vostro i7-10700K, di tenere i 5GHz (50x di moltiplicatore) con un voltaggio di 1.26V e temperature sui 75° max, d’estate, per l’inverno, invece, potete tentare i 5.1GHz anche se le differenze risultano essere talmente risicate in termine di benefici (performance), soprattutto in game, che potreste tranquillamente decidere di lasciare il processore sempre a 5GHz o addirittura non effettuare l’overclock.
Dai grafici notiamo, infatti, come il sistema con la CPU a 5.1GHz faccia guadagnare in game appena 2/3 FPS nelle migliori delle ipotesi; ne vale davvero la pena? E’ più un piacere personale ed un esercizio di stile probabilmente.
Consumi e temperature
Parliamo dunque dei consumi di questa CPU.
Come anticipato, la valutazione di un processore non passa esclusivamente dalle performance registrate ma anche dal grado di efficienza mediante il rapporto performance/consumi.
Dalle specifiche tecniche sappiamo che i consumi delle nuove soluzioni Intel di decima generazione si possono verificare in due circostanza, ovvero in fase PL1, dove tale valore è indicato con 125W (TDP) e si raggiunge quando la CPU entra in Boost su tutti i core (4.7GHz) ed in fase PL2 quando la CPU attiva il Max Turbo Boost 3.0 per un massimo di 56 secondi, portando i consumi della stessa a 229W.
Nel nostro caso, come si evince dal grafico soprastante, abbiamo misurato l’intero sistema sia in IDLE che durante un Cinebench R20; come si nota dal grafico stesso in IDLE i consumi sono in linea con le altre soluzioni proposte, in Full Load (Cinebench) questo valore ha superato i 210W (216), meno dell’Intel i7-9700K della precedente generazione ma decisamente di più della controparte AMD e diretto concorrente (insieme al 3800X) AMD Ryzen 3700X che fa registrare un massimo di 154W.
Abbiamo utilizzato Cinebench perchè è una applicazione in grado di sottoporre la CPU a forte stress, un carico di lavoro che difficilmente si riesce a superare in ambito di utilizzo classico; va però indicato come alcuni test (come ad esempio prime95) spremono la CPU fino all’osso, facendo registrare consumi persino superiori.
In merito alle temperature, esse rimangono nella norma; abbiamo infatti visto come in fase di overclock a 5.0GHz stabili si siano raggiunti i 75°C, temperatura che non desta preoccupazione e come anche a 5,1GHz non si sia andati oltre gli 80/81 gradi in fase di test; va da se che @default la CPU ssta in un range di temperature (difficili da comparare anche viste le temperature ambientali dei mesi estivi) assolutamente sicure e nella media.
Conclusioni
voto : 8/10
Siamo dunque giunti alle battute finali di questo articolo ed è il momento di tirare le somme e condividere quello che è il nostro giudizio in merito all’Intel i7-10700K.
Intel con questa decima generazione ha senza ombra di dubbio portato, per quanto riguarda le performance, le proprie soluizioni al livello della concorrenza; notiamo infatti come l’Intel i7-10700K sia comparabile all’AMD Ryzen 3700X in merito a risultati registrati e dunque va fatto un plauso all’azienda di Santa Clara per i miglioramenti, specie in multi-thread (grazie ovviamente all’abilitazione dell’HT su questa serie di CPU).
Se però questa soluzione è comparabile all’AMD 3700X in quanto a performance non si possa dire altrettanto per quanto riguarda il prezzo e i consumi.
L’intel i7-10700K al momento di pubblicare questo articolo si può trovare online ad una cifra di 450€ circa su Amazon (spedito da Amazon stessa) e se per quanto riguarda le performance possiamo dire che questa soluzione sia in linea con l’AMD Ryzen 3700X, quest’ultimo sempre su Amazon è acquistabile ad una cifra di 307€ (spedito da Amazon), parliamo di circa 150€ di differenza, non pochi se consideriamo anche il fattore consumi.
Dunque a livello di “costi” attualmente l’intel i7-10700K è allineato con l’AMD Ryzen 3900X (450€ su Amazon) che, però, ha caratteristiche tecniche e performance che si posizionano decisamente sopra la soluzione di Intel ed ovviamente il 3700X stesso (pur mantenendo un TDP inferiore, pari a 105W, e senza citare che si trattta di una CPU 12 core / 24 thread).
Questo senza contare alla mancanza del supporto, da parte della CPU Intel, della nuova tecnologia PCIE 4.0 e del fatto che bisogna obbligatoriamente passare ad una nuova mainboard con chipset Intel 400 e socket LGA 1200 (mentre le soluzioni Ryzen 3xxx risultano retrocompatibili con chipset AMD serie 400, ovvero la precedente generazione).
Per quanto riguarda l’overclock questa soluzione riesce a passare dai 3.8GHz di base fino a 5.2GHz (nel nostro caso) benchabili e 5.1GHz (in inverno) in daily (consigliamo i 5.0GHz per questo scopo); tale risultato è raggiungibile non solo grazie alle qualità tecniche della CPU ma anche grazie alla mainboard ASUS ROG Strix Z490-E Gaming che ci permette di effettuare tale pratica in manuera automatica, se siete alle prime armi, tramite l’AI Suite 3, oppure completamente manuale tramite un BIOS completo e molto chiaro, che consente la personalizzazione fi ogni minimo particolare inerente alla CPU e l’intero sistema.
Se siete dunque dei seguaci di Intel e siete alla ricerca di una nuova piattaforma per il vostro Pc da gaming, l’Intel i7-10700K saprà regalarvi grandi soddisfazioni; se non siete legati a nessun marchio in particolare….bhè in tal caso con la stessa cifra andrebbe presa in seria considerazione la soluzione AMD 3900X (o AMD 3700X + mainboard )
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